Comunque Vada, Panta Rei!
Eraclito di Efeso, nato nel VI secolo a.C., ci aveva visto giusto. Il mondo in cui viviamo è un flusso di eventi, sensazioni, verità, opinioni, mode e situazioni che si susseguono rapidamente, senza sosta, verso un traguardo che non si sa quale sia, né se davvero ci sia.
L’espressione “Panta Rei“, riportata alla ribalta dal tormentone sanremese di Francesco Gabbani, significa appunto “Tutto Scorre” ed è una folgorante, incisiva espressione che riassume il senso del Reale. Non si tratta però di un aforisma partorito in un istante di abbacinante ispirazione, ma della vetta più alta di una riflessione filosofica cullata nel corso di una vita intera in cui trovano spazio implicazioni soprattutto gnoseologiche (“Panta Rei” non è solamente un giudizio ontologico, sull’Essere e l’Apparire, ma porta seriamente a dubitare del potere conoscitivo dell’uomo, imprigionato com’è in una dimensione fatta di opinioni contingenti e giudizi personali, lungi dal poter raggiungere una Verità duratura ed eterna).
Tuttavia, prendendo dal “Panta Rei” tutto quanto che di cazzeggio c’è insito, possiamo senza dubbio considerarlo un motto azzeccato della nostra contemporaneità, che fagocita avidamente tutto il presente a tal punto da renderci Esseri anacronistici, non più al passo coi tempi appena un momento dopo averli vissuti.
Basta analizzare l’attualità per scoprire quanto la realtà sia costantemente in evoluzione, in un modo così contrastante con ciò che era stata sino ad allora, da farci quasi arrabbiare, o perlomeno sbalordire: Claudio Ranieri, artefice del miracolo sportivo più affascinante di sempre nel campionato di calcio inglese, la Premier League, viene esonerato dopo appena 9 mesi dalla vittoria del trofeo con il suo Leicester. In poco tempo, gli stessi elettori che avevano votato il primo presidente nero nella storia degli USA si sono resi protagonisti dell’elezione di Donald Trump, che i neri, se potesse, li bandirebbe tutti dalla patria.
Ma non solo, pensiamo alle mode e alla tecnologia: se uno di noi naufragasse come in Cast Away su di un’isola deserta e ritornasse dopo un paio d’anni nella civiltà, quante cose troverebbe cambiate? Prima ancora del ripristino della socialità, si dovrebbe preoccupare di tornare al passo con i tempi, rinnovare le abitudini, calarsi in uno spazio-tempo nuovo. Rapportando tale fantasia alla mia persona, il quadro sarebbe ancora più deleterio: Google cambia le sue piattaforme pubblicitarie con la velocità della luce, quanta fatica costerebbe rimanere indietro di due anni?
La legge del divenire, di un mondo che scorre e non si ferma mai, si può applicare insomma a tutti gli ambiti della vita, anche all’amore. Il tuo fidanzato ti ha lasciato, hai davanti a te un quadro buio e incerto, ma poi… magari arriva Patrick Dempsey!
Insomma, mai disperare o dormire sugli allori, perché tutto potrebbe presto cambiare!
Mi piacerebbe concludere questa divagazione con il tono serio e profondo che mi ha ispirato all’inizio, quando, nel mio “divenire” personale, ero tutto eccitato dal poter scrivere un nuovo post per il mio blog, di cui ora un po’ mi pento, vinto dal sonno e dalla stanchezza settimanale:
“Niente è assoluto. Tutto cambia, tutto si muove, tutto gira, tutto vola e va via” (Frida Kahlo).
Per inciso, ho appreso questa citazione dalle parole d’addio al Milan di Adriano Galliani, ma sembrava anche a me un bel messaggio di commiato. E comunque vada, “Panta Rei“!
Stefano Airoldi
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