Consulenza SEO: i 5 Aspetti del tuo Lavoro che i tuoi Clienti Online non riusciranno mai a Capire!
Uno dei compiti più ostici tra quelli propri di un’agenzia web è la relazione con i propri clienti online. Le realtà più strutturate delegano la mansione di Accounting a professionisti delle Public Relations, in possesso di competenze tecniche, capacità di problem solving e santa pazienza.
Le Agenzie più piccole, costituite da veri e propri tuttofare del Web, come quella in cui lavora il sottoscritto, devono invece sacrificare parte dell’operatività al confronto telefonico/via mail con i propri clienti, sia in fase di reportistica mensile o bimestrale che nella gestione di richieste e risoluzione di piccoli problemi quotidiani.
L’elemento di criticità ricorrente si manifesta quando alle prese con il cliente-medio si viene a trovare il SEO Specialist, magari colto nel bel mezzo di un’analisi dei dati di Analytics o completamente perso nelle sue strategie per far “rankare” un determinato sito web.
Pensandoci bene, sono 5 le tematiche SEO che il cliente-medio non riuscirà mai ad apprezzare appieno e per le quali occorrerà intraprendere una vera e propria battaglia concettuale per ottenere una collaborazione attiva al processo di ottimizzazione.
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Alberatura dei Contenuti
Quando si vuole rendere un sito web particolarmente conforme ai criteri di indicizzazione di un motore di ricerca, il primo passo è quello di donare ad esso un’architettura corretta.
Il fulcro di una architettura SEF (Search Engine Friendly) è l’alberatura dei contenuti, che 9 volte su 10 comporta lo sforzo di ripensare le parole chiave con cui il sito è stato concepito in modo da raggiungere un compromesso fra quelle che sono le volontà del cliente e i trend di ricerca globali.
Non serve a molto, ad esempio, una pagina macro sulle “traduzioni assicurative”, dal momento che questa KW non ha volume su Google, mentre sarebbe un’operazione intelligente quella di inserire tale argomento in una pagina di dettaglio della macro “traduzioni finanziarie” (30 ricerche mensili), in modo da far rankare quest’ultima (sempre che basti una sola sottopagina…).
Al Web Marketing Festival 2015 è stato eclatante l’esempio di un sito web sull’Alimentazione dei Bambini, che prima dell’ottimizzazione presentava un’area specifica sul ‘divezzamento’, termine usato dai medici che collaboravano al sito, quando la KW per definire tale fase dell’alimentazione del bambino si è rivelata essere semplicemente ‘svezzamento’, con un confronto sui volumi di ricerca che vi lascio immaginare…
Far capire al cliente che i termini da lui usati da una vita per descrivere se stesso e la propria attività possano divergere dai trend della Rete è il compito più arduo.
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SEO Copywriting (Lunghezza del Testo)
Altrettanto problematico quanto il punto precedente è coinvolgere il cliente nella produzione di contenuti di lunghezza accettabile in ottica SEO.
Un cliente che produce macchine etichettatrici non sentirà il bisogno di un lungo testo descrittivo sui propri macchinari, “tanto cosa c’è da aggiungere? Una macchina etichettatrice è una macchina etichettatrice!”.
Vagli a spiegare che il testo descrittivo non deve essere necessariamente fruito dal suo target di clienti e non è una didascalia dell’attività, ma una condizione ineliminabile perché i clienti arrivino più numerosi e la sua attività sia sempre più visibile su Google!
Spingere il cliente a produrre un testo che anche solo lontanamente si avvicini alle 300 parole è impresa titanica, quanto spingere Dante a riscrivere la Divina Commedia da capo.
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Blog Aggiornato
Connesso al punto precedente, è molto difficile far apprezzare ai propri clienti l’importanza di un blog con news aggiornate.
Se già per le pagine di contenuto ci vuole un grande sforzo persuasivo per ottenerne la produzione, figuriamoci per il blog! Spiegare al cliente l’importanza di una Home che si aggiorni dinamicamente è tanto fiato che se ne va… Poi, quando finalmente lo convinci a inserire una sezione News all’interno del proprio sito, ti imbatti nel problema correlato che si presenta: ma ci sarà qualcuno che la aggiornerà? O l’ultima news pubblicata recherà eternamente la data Luglio 2015?
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Tempistiche SEO
Finita la biblica disputa sui contenuti e messo in produzione il nuovo sito ottimizzato, con un tempismo da far invidia all’aggiornamento di cache del Corriere della Sera, il cliente chiamerà presto per avere un feedback sui risultati: e lì il nostro Account Manager improvvisato dovrà avere molta, molta calma.
Il produttore di martinetti idraulici del Varesotto si aspetterà di vedere i miglioramenti nel ciclo di vita di una farfalla, e non vorrà sentire ragioni dopo tutta la fatica (e il denaro!) spesi per la SEO.
A quel punto, vorresti prendere il numero di telefono, chiamare Google e chiedere di farti cachare il sito direttamente da Larry Page!
Più realisticamente, dovrai spiegare al cliente che le tempistiche degli interventi SEO dipendono da tanti fattori e possono passare anche dei mesi senza risultati evidenti, ragion per cui la fornitura SEO è mediamente annuale.
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Competizione (0-1) e Traguardi
Quest’ultimo punto potrebbe benissimo essere messo in cima all’elenco perché riguarda sia il risultato finale che il punto di partenza di un contratto SEO: un confronto sugli obiettivi.
Considerato il fatto che il cliente medio vorrà far concorrenza a Wikipedia con un sito di 12 pagine, ci vuole grande abilità di mediazione per conciliare il delirio di onnipotenza dell’imprenditore italiano con il livello di competizione sui motori di ricerca!
Definire correttamente e in modo onesto gli obiettivi di un’attività di SEO porterà meno stress per gli addetti ai lavori e darà al cliente aspettative improntate a un sano realismo.
E qui torniamo all’inizio di quest’articolo: educare il cliente a ciò che può legittimamente richiedere gioverà anche all’operatività quotidiana, perché il SEO potrà avere più tempo per fare… il SEO, senza pericolo di essere continuamente disturbato da minacciose telefonate!
Stefano Airoldi,
SEO Copywriter @ editingplus.it
SEO Specialist @ cepar.eu
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