Amore in Noi: le mie Riflessioni sull’Amore
“Amo ergo sum”
L’altra notte stavo girovagando su Facebook alla ricerca di qualche ispirazione per le mie riflessioni, finché mi sono imbattuto in un post del mio miglior amico che recitava: “Se non trovi quello che cerchi, realizzalo!”. Ebbene, questa frase mi è sembrata una buona petizione di principio per affrontare con spirito positivo le difficoltà che caratterizzano l’esistenza dei giovani al tempo della crisi.
Tutto sommato, ci sono alcune cose che non si possono “realizzare”, nemmeno con le intenzioni migliori. L’Amore, ad esempio. Nessuno può padroneggiare questo sentimento, esso sfugge a ogni sorta di logica: più lo cerchi, più esso si nasconde, pronto ad apparire quando meno te lo aspetti. Se una ragazzina o un “pischelletto” sono feriti e soffrono perché qualcuno li ha lasciati o traditi, non c’è parola alcuna che possa placarne l’animo, straziato e incapace di reagire fino a quando la ragione e l’orgoglio riprenderanno il potere sul cuore. Che fare, dunque? A mio parere, l’unico farmaco che può lenire la pena d’amore è l’Amore stesso. Se non troviamo l’Amore che cerchiamo, dobbiamo fare in modo che sia Lui ad incontrare noi. La bellezza del sentimento amoroso consiste proprio nella sua imperscrutabilità: la stessa mano che uccide, spesso è anche quella che salva. Quante volte dall’Amore siamo stati sconvolti, disprezzati e feriti a morte, eppure siamo risorti, abbiamo fatto tesoro della sofferenza, abbiamo convissuto con essa, l’abbiamo razionalizzata e ne siamo usciti più forti? Quante volte, nell’arco di una vita, un uomo e una donna cadono e si sollevano da una grossa delusione affettiva, ma sono nondimeno pronti a ricominciare di nuovo?
L’Amore ci dà, infatti, una combinazione infinita di seconde chance: prima che la relazione tra un uomo e una donna, che si amano perdutamente, diventi un legame totalizzante, la ricerca dell’Amore è una casuale concatenazione di fattori non ponderabili, come dimostra, ad esempio, la pazzesca possibilità che altre persone ci notino, prima che siamo noi ad accorgerci di loro. L’Amore è entropia allo stato puro. L’innamoramento è un rapporto infinito-infinito, che solo una volta concretizzatosi diventa un legame uno a uno, che tende all’Infinito.
Di conseguenza, dobbiamo sempre essere pronti all’incontro con l’Amore, per poter godere appieno della sua benefica aura. C’è solo una strada per non essere impreparati quando l’Amore verrà: diffondere Amore prima ancora di aspettarsi di riceverne. Il simile attira il simile: e mai come in questo caso tale massima filosofica risulta più azzeccata! L’Amore è una calamita che non soggiace alle leggi della fisica: più uno ama, in tutti i secondi della propria vita, più riceve meritatamente Amore. Per “amare” non si intende per forza la passione che intercorre tra un uomo e una donna; le secolari riflessioni sull’amore dimostrano come questo sentimento abbia mille sfaccettature e si possa manifestare tanto in mezzo alla polvere delle nostre città, negli occhi di chi ci ringrazia dell’aiuto concesso, quanto in cima a un monte, a contatto con il fascino delle stelle. L’importante è che il Cuore rilasci tutto l’Amore che serba, perché solo così può colmarsi di nuovo.
Amare è una scommessa che vale, perciò, la pena di giocare, puntando tutto su se stessi: solo chi ama all’infinito, può sperare di vincere l’intera posta in palio e ricevere così la vera felicità. In questa scommessa vale solo una regola: essere veramente se stessi nell’attimo in cui si punta tutto. Così, la posta in palio non sarà vinta eventualmente da una maschera, da un simulacro fittizio della propria identità, ma sarà un merito innegabile della bellezza del proprio animo e resisterà a ogni cosa, PER SEMPRE.
Riflessioni sull’Amore di
Stefano Airoldi
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